mercoledì 31 agosto 2011

Anche le email inquinano!

Bisogna cambiare il modo di vedere internet: un vero e proprio mezzo di lavoro!
Efficienza Energetica, non è solo edilizia! Anche i piccoli quantitativi moltiplicati per "x" persone e per "y" tempo, possono notevolmente incidere sui cambiamenti climatici.

Quante email ricevete al giorno? Per il mio lavoro.
All'inizio, mi iscrivevo a tanti gruppi e newsletter. Ero arrivato alla bellezza di oltre 100 mail al giorno. Il risultato è stato quello di avere difficoltà a trovare gli avvisi dei clienti!
Rispolverando le mie conoscenze informatiche ho trovato tre concetti interessanti:

  • non bisogna cercare le news, ma loro dovevano arrivare a me! 
  • Informatica deriva dal verbo informare.
  • Se c'è troppa informazione alla fine c'è il rischio di non informarsi!


Interfaccia di Google reader
Ho subito tolto la mia iscrizione da tutti e tutto!
Ad oggi non ricevo più nessuna lettera informatica se non quella dei miei clienti! 


E per la formazione che è essenziale?
Ecco come ho fatto.
Anzitutto ho guardato e riguardato 3-4 volte questo bellissimo video di google reader (in inglese con sottotitoli in italiano). Tale filmato spiega il concetto degli RSS (link a video spiegazione in italiano).
Non aggiungo altro ai video sono fatti veramente molto bene.

Ora vorrei spiegare il vero motivo di tutto questo mio "da farsi".
Alcuni colleghi, per mostrarmi i progetti (faccio spesso consulenza nell'ambito della progettazione ambientale sia urbanistica che edilizia civile a consumo energetico quasi zero) o le loro spedizioni scientifiche (il mio studio d'ingegneria green-building.it è stato uno degli sponsor della spedizione dell'ingegner Meroni in Canada-Alaska la famosa spedizione 2011 il sito ufficiale lo trovate qui), spediscono pesanti file (3-10 MB ed oltre) in copia a me ed altri del team.

Ma cosa accade in questi passaggi in termini di "impatto ambientale"? E' sostenibile un atteggiamento del genere? Si fa la cosa giusta?

La risposta è un "ni". Certamente si risparmiano numerosi viaggi, ed a livello di tempo è certamente un vantaggio. Ma in termini ambientali non cambia molto.
Per ogni mail inviata c'è l'emissione di 19 g di CO2eq
Una ricerca effettuata dalla francese Ademe (Agenzia per l’Ambiente ed il Controllo Energetico) ha stabilito che una email emetta tanta CO2eq quanta ne emette un’automobile di nuova generazione che percorre un chilometro. Si è analizzato l’intero ciclo di vita di queste attività utilizzando 18 indicatori ambientali. Lo scenario di base scelto dall'agenzia francese stima una media di un megabyte per ogni e-mail, pari a 19 g di CO2-eq emessi! Le raccomandazioni dell’agenzia risultano essere ovvie sempre utili:

  1. limitare il numero di e-mail, 
  2. limitare gli allegati (che vanno sempre compressi), 
  3. scegliere solo i destinatari essenziali, 
  4. limitare i tempi di conservazione dei messaggi.

Un buon uso del web, in questo senso, permetterebbe a ogni utente di risparmiare cinque chili di CO2 l’anno.

Il futuro del mondo è nelle nostre mani.


Vorrei proporre un esempio.
Volete far sapere a tutti del Vostro book di progetti. Spedire il Vostro CV ai vari studi di ingegneria/architettura risulterebbe alquanto "pesante". Utilizzare un servizio gratuito come Picasa di google fa al caso nostro.

Interfaccia di Picasa


Con una breve registrazione, poterete caricare fino ad 1GB di immagini e con un pochi euro (4 €/anno in abbonamento), si arriva a 20 GB. Quindi spedite una mail con la Vostra presentazione breve e concisa ed il Vostro link dei lavori: ... ecco il  book dei lavori svolti (questo è il mio di quando avevo iniziato). Si può scegliere se caricarli ad alta definizione o a bassa. Scaricando il software Picasa rende tutto più facile (anche la gestione delle Vostre immagini).

Un altro servizio di "hard disk remoto" è Dropbox eccezionale per la condivisione di qualsiasi tipo di file (gratis 2 GB).
Vi mostro un esempio di condivisione di un pdf riguardante il lavoro svolto per la conferenza del 2010 presso fa la cosa giusta intitolato la sostenibilità nel condominio.

Ci sono anche altri metodi e mezzi.
Naturalmente non dimentichiamo altri modi di comunicare, come la videoconferenza o i socialnetwork con i quali, insieme ai sopra elencati mezzi di condivisione, renderanno l'interfaccia più efficiente. Skype, per esempio, con al condivisione del monitor, offre una opportunità interessante nel dialogo di progettazione.

Tablet la nuova generazione
dell'informatica
Ma il tutto non finisce qua!
Ad oggi esistono anche strumenti come i tablet, che rivoluzioneranno nei prossimi anni il modo di lavorare, i quali ridurranno l'inquinamento, potenziando l'effetto comunicativo.


Nel mio caso.
Per guardare l'email prima dovevo accendere il pc: alimentatore 300 W, monitor da 21'' da 30 W. Oggi se devo solo consultare internet o programmare il mio lavoro da ufficio (fatture appuntamenti agende ecc...) lo faccio tutto dal mio ipad consumo energetico ridottissimo (ha una batteria da 25W). Una carica a me dura 3-4 giorni, per la mole di lavoro a cui lo sottopongo. Aggiungiamo anche che posso farlo dove voglio? Questa estate sono finito in giardino sotto il mio pino: rinfrescante (e non ho acceso il ventilatore)!
Naturalmente ho abbinato una comoda tastiera!


iPad uno strumento eccellente per l'ingegnere in cantiere

lunedì 22 agosto 2011

Finco: un ecoprestito può rilanciare l’edilizia abitativa


Patrimonio edilizio di Roma
Il Patrimonio abitativo esistente contribuisce per oltre il 35% alle emissioni di CO2 del nostro
Paese.
Occorre dunque una misura riguardante un progetto per la incentivazione dell’efficienza energetica nelle abitazioni private tramite “eco prestiti”, atta ad abbattere questa grave percentuale di cui in premessa.
Essa si inquadra peraltro nel percorso volto alla riduzione del 20% delle emissioni climalteranti nonché all’incremento di una analoga percentuale in relazione al risparmio energetico ed all’uso di energia rinnovabile come da Direttiva europea.
La proposta – molto in sintesi – sviluppata in maniera analoga in Francia ed Inghilterra, prevede l’accesso a prestiti agevolati a tasso 0 per 10 anni fino ad un massimo di 30.000 euro per ciascun beneficiario.
Onde accedere a tale “eco prestito” occorrerebbe certificare di aver effettuato almeno due dei seguenti sei interventi: 

Incrementare le prestazioni energetiche, incrementa il valore
dell'immobile stesso.
  • Incremento dell’efficienza energetica delle coperture e delle pavimentazioni;
  • Incremento dell’efficienza energetica dei muri perimetrali;
  • Incremento dell’efficienza energetica delle finestre, porte esterne e schermature solari;
  • Sostituzione di apparecchi e sistemi per riscaldamento o produzione d’acqua calda sanitaria;
  • Installazione di apparecchiature e sistemi per riscaldamento e produzione di energia elettrica utilizzanti fonti rinnovabili o assimilate;
  • Installazione di apparecchiature e sistemi per la produzione d’acqua calda sanitaria utilizzanti fonti rinnovabili o assimilate.
La misura concorrerebbe - come detto - all'abbattimento delle emissioni di CO2 del patrimonio costruito.
Evitare la CO2eq vuol dire lottare contro i cambiamenti
climatici provocati dall'essere umano.
Dal punto di vista finanziario si avrebbe una copertura attraverso l’emersione di ulteriori redditi, quindi imposte, tenuto anche conto della minore esposizione in termini di penali CO2 che il Paese dovrebbe sopportare nel meccanismo di Emission Trading, dell’energia risparmiata, dell’occupazione creata o mantenuta. Ma anche dell’incremento delle entrate dello Stato, a copertura della stessa misura, attraverso l’IVA recuperata, IRPEF ed IRES aumentate, nonché l’indotto generato e l’impatto anticongiunturale.
Dovrebbe essere creato un apposito capitolo di spesa presso la Cassa Depositi e Prestiti  nonché chiesta la collaborazione delle Fondazioni Bancarie per le rispettive competenze territoriali, ai fini dell’abbattimento del tasso di interesse.
Infine, potrebbe essere utilizzato parte del Fondo Rotativo stanziato presso il Ministero dell’Ambiente.
L’Ecoprestito potrebbe essere rimborsato in dieci anni, ma i lavori dovrebbero iniziare entro il 2012 e terminare al massimo entro l’anno successivo.
Il prestito potrebbe essere riscosso in due tranche ad inizio e fine lavori; in modo da incentivare l’effettiva realizzazione degli interventi. 
L'ecoprestito risulta un nuovo modo d'"incentivo" per
spingere la persona a fare questo salto di qualità.
Una tale previsione potrebbe generare, oltre che un incremento di tutte le attività imprenditoriali connesse, anche un aumento occupazionale con un chiaro ed immediato effetto anticiclico, utile per superare l’attuale congiuntura e favorire la ripresa.
Naturalmente si tratta di una proposta relativa alla provvista finanziaria e pertanto, come detto in premessa, aggiuntiva e non sostitutiva delle attuali misure di detrazione fiscale opportunamente previste dal Governo quali il bonus del 55% per la riqualificazione energetica.

lunedì 15 agosto 2011

Certificazione Energia Verde: i RECs

Autorità per l'energia elettrica e il gas - Energia: più garanzie per i contratti di vendita di elettricità ‘verde’



Ebbene si, esiste anche chi ci vende energia prodotta da fonti carbonifere o nucleare, per energia verde!
Purtroppo, queste società, "con grande astuzia" dicono di avere l'energia verde ma non rilasciano i certificati RECS (Renewable Energy Certificate System).
Questi certificati sono assolutamente indispensabili per attestare la compravendita di green-energy! Rimando al sito ufficiale per delucidazioni riguardanti i RECS.
Società come multiutility mostrano chiaramente come si possa acquistare energia e separatamente l'acquisto del certificato stesso.

La certificazione "100% energia pulita” è basata sull'immissione in rete (tramite l'annullamento di certificati RECS), di un quantitativo di energia rinnovabile pari al consumo di energia dell’Azienda che chiede la certificazione, che dà diritto all'ottenimento di status "100% energia pulita” a favore dell’evento stesso.
certificati RECS (Renewable Energy Certificate System) sono titoli che attestano la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile per una taglia minima pari a 1 MWh e favoriscono la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile dagli impianti che altrimenti non avrebbero le condizioni economiche per continuare a produrre energia "verde".I certificati RECS sono distinti dall'erogazione fisica dell'elettricità e la loro emissione consente la commercializzazione dei certificati stessi anche separatamente dall'energia elettrica cui fanno riferimento. Mediante il loro consumo, l'acquirente finanzia l'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili testimoniando, pertanto, il suo impegno a favore dell'ambiente. 
Ecco che entra in gioco l'autorità per l'energia elettrica ed il gas (AEEG) che con il provvedimento ARG/Elt 104/11 aiuterà il consumatore nelle sue scelte energetiche.
L'intervento dell'Autorità nasce dall'esigenza di prevedere strumenti certi, secondo principi di concorrenza e trasparenza, in un contesto di crescente interesse verso le offerte commerciali di elettricità prodotta da fonti rinnovabili.  Il moltiplicarsi di questo tipo di contratti ha reso urgente una disciplina vincolante per gli operatori con garanzie chiare e univoche a tutela dei consumatori.
Infine, l'Autorità ha previsto che oltre alla certificazione obbligatoria, gli operatori possano  continuare ad utilizzare altri sistemi di certificazione già in essere, ma esclusivamente a livello volontario,  come complemento all'indispensabile  garanzia di origine. 

venerdì 12 agosto 2011

Atlante del consumatore

Atlante del consumatore

Un ottimo servizio, a difesa e tutela del consumatore di energia, dell'autorità per l'energia elettrica ed il gas (AEEG) è l'atlante dei diritti del consumatore di energia.
E' diviso in due sezioni:

  • Elettricità: il mercato, il contratto, i prezzi le bollette ecc...
  • Gas: il mercato, il contratto, i prezzi le bollette ecc...

In queste sezioni e nel pdf sono presenti una serie di faq utili per poter conoscere le nostre bollette e risolvere alcuni dubbi.
Buona pratica lettura all'Atlante dei Diritti del Consumatore di Energia.

L’AGEVOLAZIONE PER LA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA 55%



IN COSA CONSISTE

L’agevolazione consiste nel riconoscimento di detrazioni d’imposta nella misura del 55% delle spese sostenute, da ripartire in rate annuali di pari importo, entro un limite massimo di detrazione, diverso in relazione a ciascuno degli interventi previsti.

Si tratta di riduzioni dall’Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche) e dall’Ires (Imposta sul reddito delle società) concesse per interventi che aumentino il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti e che riguardano, in particolare, le spese sostenute per:

  • la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento;
  • il miglioramento termico dell’edificio (finestre, comprensive di infissi, coibentazioni,pavimenti);
  • l’installazione di pannelli solari; 
  • la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale.

I limiti d’importo sui quali calcolare la detrazione variano in funzione del tipo di intervento, come indicato nella seguente tabella:



In ogni caso, come tutte le detrazioni d’imposta, l’agevolazione è ammessa entro il limite che trova capienza nell'imposta annua derivante dalla dichiarazione dei redditi. In sostanza, la somma eventualmente eccedente non può essere chiesta a rimborso.

Condizione indispensabile per fruire della detrazione è che gli interventi siano eseguiti su unità immobiliari e su edifici (o su parti di edifici) residenziali esistenti, di qualunque categoria catastale, anche se rurali, compresi quelli strumentali (per l’attività d’impresa o professionale). La prova dell’esistenza dell’edificio può essere fornita o dalla sua iscrizione in catasto, oppure dalla richiesta di accatastamento, nonché dal pagamento dell'ICI, se dovuta.

Non sono agevolabili, quindi, le spese effettuate in corso di costruzione dell’immobile. L’esclusione degli edifici di nuova costruzione, peraltro, risulta coerente con la normativa di settore adottata a livello comunitario in base alla quale tutti i nuovi edifici sono assoggettati a prescrizioni minime della prestazione energetica in funzione delle locali condizioni climatiche e della tipologia.
In relazione ad alcune tipologie di interventi, inoltre, è necessario che gli edifici presentino specifiche caratteristiche quali, ad esempio:
  1. essere già dotati di impianto di riscaldamento, presente anche negli ambienti oggetto dell’intervento (tranne nel caso in cui si installano pannelli solari); 
  2. nelle ristrutturazioni per le quali è previsto il frazionamento dell’unità immobiliare,con conseguente aumento del numero delle stesse, il beneficio è compatibile unicamente con la realizzazione di un impianto termico centralizzato a servizio delle suddette unità; 
  3. nel caso di ristrutturazioni con demolizione e ricostruzione si può accedere all'incentivo solo nel caso di fedele ricostruzione. Restano esclusi, quindi, gli interventi relativi ai lavori di ampliamento.

In caso di ristrutturazione senza demolizione dell’esistente e ampliamento la detrazione spetta solo per le spese riferibili alla parte esistente. In quest’ultimo caso, comunque, l’agevolazione non può riguardare gli interventi di riqualificazione energetica globale dell’edificio, considerato che per tali interventi occorre individuare il fabbisogno di energia primaria annua riferita all'intero edificio, comprensivo, pertanto, anche dell’ampliamento. 
Sono agevolabili, invece, gli interventi per i quali la detrazione è subordinata alle caratteristiche tecniche dei singoli elementi costruttivi (pareti, infissi, eccetera) o dei singoli impianti (pannelli solari, caldaie, eccetera). Se con tali interventi si realizzano impianti al servizio dell’intero edificio, la detrazione del 55%, non potendo essere riconosciuta sulla parte di spesa riferita all'ampliamento, deve essere calcolata solo sulla parte imputabile all'edificio esistente.


Per gli interventi eseguiti nel 2011 sarà obbligatorio ripartire la detrazione in dieci rate annuali di pari importo.
Negli anni precedenti era invece prevista una diversa ripartizione. E precisamente:
  • per interventi realizzati nel 2007 la detrazione andava ripartita in tre quote annuali di pari importo; 
  • per quelli realizzati nel 2008, la detrazione poteva essere ripartita in un numero di quote annuali, sempre di pari importo, tra tre e dieci, su scelta irrevocabile del contribuente da esprimere all'atto della prima detrazione; 
  • per gli interventi realizzati dal 1° gennaio 2009 al 31 dicembre 2010, la detrazione doveva essere ripartita in cinque quote annuali.
Per maggiori dettagli consultare la guida dell'agenzia delle entrate: LE AGEVOLAZIONI FISCALI PER IL RISPARMIO ENERGETICO (luglio 2011)

Le agevolazioni per le spese di ristrutturazioni edilizie

L'ingegnere Paglia Mirko, propone il testo tratto dall'agenzia entrate del governo, "annuario del contribuente 2011"

Il patrimonio edilizio non è solo da conservare o proteggere,
ma anche migliorarlo ed adattarlo alle nuove esigenze
Fino al 31 dicembre 2012 è possibile fruire della detrazione d’imposta per i lavori di recupero del patrimonio edilizio per una quota pari al 36% delle spese sostenute.

Con un recente provvedimento (decreto legge n. 70 del 13 maggio 2011, convertito dalla legge n. 106 del 12 luglio 2011) sono stati aboliti due importanti adempimenti precedentemente richiesti.
In particolare, per godere della detrazione non è più necessario:

  • inviare la comunicazione di inizio lavori al Centro operativo di Pescara;

  • indicare il costo della manodopera, in maniera distinta, nella fattura emessa dall’impresa che esegue i lavori.
Le principali condizioni e i limiti per fruire della detrazione sono i seguenti:
  • il limite massimo di spesa sul quale calcolare la detrazione è di 48.000 euro e, a partire dal 1º ottobre 2006, detto ammontare deve essere riferito alla singola unità immobiliare (ad esempio marito e moglie cointestatari di un’abitazione possono calcolare la detrazione spettante sull’ammontare complessivo di spesa di 48.000 euro);
  • la percentuale di detrazione d’imposta, a decorrere dal 1º ottobre 2006, è del 36%;
  • la detrazione deve essere ripartita in 10 anni; tuttavia per gli interventi effettuati da soggetti anziani, proprietari o titolari di un diritto reale sull’immobile oggetto dell’intervento edilizio, la detrazione può essere ripartita in un periodo inferiore di tempo rispetto ai dieci anni previsti dalla norma e precisamente in cinque e tre quote annuali costanti di pari importo per i soggetti di età non inferiore rispettivamente a 75 ed 80 anni;
  • nel caso in cui gli interventi consistano nella prosecuzione di interventi relativi alla stessa unità immobiliare iniziati successivamente al primo gennaio 2002, ai fini del computo del limite massimo delle spese detraibili (48.000 euro) occorre tener conto delle spese già sostenute.

ATTENZIONE
Per le prestazioni di servizi relative agli interventi di recupero edilizio di manutenzione ordinaria e straordinaria realizzati sugli immobili a prevalente destinazione abitativa privata si applica l’aliquota Iva agevolata del 10%.
La legge n. 191 del 23 dicembre 2009 (Finanziaria 2010) ha disposto che tale regime agevolato dell’Iva, il cui termine di scadenza era stato fissato al 31 dicembre 2011, debba considerarsi permanente.

COSA DEVE FARE CHI RISTRUTTURA PER FRUIRE DELLA DETRAZIONE
L’obbligo dell’invio della comunicazione di inizio lavori al Centro operativo di Pescara è stato soppresso dal decreto legge n. 70 del 13 maggio 2011.
Per usufruire della detrazione è sufficiente indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile e, se i lavori sono effettuati dal detentore, gli estremi di registrazione dell’atto che ne costituisce titolo e gli altri dati richiesti per il controllo della detrazione.
Occorre, inoltre, conservare ed esibire a richiesta degli uffici i documenti che saranno indicati in apposito Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate.
Per fruire della detrazione è necessario, infine:

  1. inviare, nei casi in cui è prevista, una comunicazione all'Azienda sanitaria locale competente per territorio, con raccomandata A.R.
  2. effettuare i pagamenti delle spese tramite bonifico bancario o postale da cui risulti la causale del versamento, il codice fiscale del soggetto che paga e il codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento.
Per informazioni più dettagliate: www.agenziaentrate.gov.it (Guide fiscali - Ristrutturazioni edilizie: le agevolazioni fiscali).

domenica 7 agosto 2011

ENEA - Efficienza energetica - Tutto sulle detrazioni fiscali del 55%

ENEA - Efficienza energetica - Tutto sulle detrazioni fiscali del 55%


L'ENEA offre un servizio dettagliato sugli incentivi dedicati all'efficienza energetica.
Pochi utilizzano tale incentivazione che ammonta al 55% detraibile sull'imponibile.
Il mio consiglio è comunque di valersi di un esperto (un tecnico qualificato, magari un ingegnere) e di approfittare di questo sgravio notevolmente vantaggioso.
Il vantaggio più grande si ha sull'installazione del solare termico abbinato ad una caldaia a condensazione e valvole termostatiche. Consigliato a chi non ha un grande patrimonio, tale installazione consente di rientrare nel giro di 3-4 anni!

Back to Basics: Case Sostenibili Vs Case Tradizionali

Back to Basics: Case Sostenibili Vs Case Tradizionali | Genitronsviluppo.com

E' un dilemma o un confronto estremamente complesso da fare dal punto di vista tecnico.
Molto più semplice da quello pratico: efficienza energetica od obesità energetica?

Mi spiego meglio.

Dal punto di vista pratico.
Gli edifici presenti sul territorio italiano 2001 erano 12.774.131 edifici e 38.397 complessi di edifici, per un totale di 12.812.528 unità (dati istat). Quasi il 50% tutti concentrati in Sicilia, Lombardia, Veneto, Puglia e Piemonte. Tra tutte le sole Sicilia più Lombardia ne hanno quasi il 25%.


Gli edifici ed i complessi di edifici utilizzati sono 12.086.592 (il 94,3% del totale). Di questi, 11.226.595 sono ad uso abitativo, 441.070 sono impiegati per alberghi, uffici, commercio e industria, comunicazioni e trasporti e 418.927 ospitano attività ricreative e sportive, scuole, ospedali, chiese ecc.
Il 53,0% (5.955.086) degli edifici ad uso abitativo è isolato dagli altri edifici, mentre il restante 47,0% è contiguo ad altre strutture su uno o più lati (su un solo lato il 21,1%, e su due o più lati il 25,9%).
Il 19,2% (2.150.259) è stato costruito prima del 1919, il 12,3% tra il 1919 e il 1945, il 50,0% tra il 1946 e il 1981; l’11,5% dal 1982 al 1991 e il 7,0% dopo il 1991.
L’11,5% della popolazione abita in edifici costruiti prima del 1919; l’8,7% in edifici costruiti tra il 1919 e il 1945; il 15,5% in edifici del secondo dopoguerra (1946-1961); il 21,7% in quelli costruiti tra il ’62 e il ’71; il 20,1% in edifici del decennio successivo. Il 71,4% delle abitazioni è occupato dai proprietari: 41 milioni di persone vivono in case di proprietà.


In Italia abbiamo soprattutto edifici costruiti nel periodo in cui non vi erano regole per il contenimento energetico (i primi obblighi sono stati imposti dalla legge 10/91). Precisamente si sta parlando di oltre il 90% degli edifici. Posso assolutamente affermare, come libero professionista, che le attese della legge 10/91 e s.m.i. sono state disattese soprattutto per poca preparazione degli enti pubblici e per la mancanza di controlli. Di conseguenza l'ennesima legge "all'italiana" poco seguita o seguita solo da "illuminati liberi professionisti e/o impresari".



Approssimativamente la media dei consumi in Lombardia è attorno ai 140-150 kWh/m2. All'incirca, un appartamento di 100 m2 ha una spesa annua (solo per il riscaldamento) tra gli 850 ai 1.000 €. La sensazione invernale interna è pessimo: con una temperatura di 20-22 °C (basti pensare che d'estate a 20°C siamo con le maniche corte), spesso abbiamo la sensazione di freddo a causa dei muri che non riescono a riscaldarsi. Quella estiva è peggiore: di notte ci ritroviamo in casa la stessa temperatura di giorno, mentre fuori la temperatura è ottima!
Con una casa a basso consumo in classe B le cose sono completamente diverse.
La sensazione invernale interna è Ottima: con una temperatura anche di 18 °C, non abbiamo problemi, perchè il muro è caldo quasi come l'aria interna. Quella estiva è migliore: di notte ci ritroviamo in casa solo una piccolissima parte della calura di giorno. Con un piccolo ricircolo d'aria, si riesce a dormire meglio. Anche la bolletta energetica è proporzionalmente inferiore: si arriva a 1/3 della spesa delle "obsolete" case.
Ovviamente questi sono per un uso standard dell'edificio. Come in tutte le cose se si usa male non si possono ottenere i risultati che ci si aspetta.


Dal punto di vista tecnico lascio spazio agli articoli di maggiore approfondimento che pubblicherò su genitronsviluppo.com.

sabato 6 agosto 2011

Efficienza energetica: Topten Italia, un consiglio per gli acquisti casalinghi

EuroTopten Italia :: Topten Italia

Spesso fare una ricerca sull'elettrodomestico con il miglior prezzo/efficienza energetica vuol dire passare ore intere davanti ad internet e chiedere ai vari social network pareri ecc.
Quando ho avuto lo stesso problema, ho trovato questo sito!
Incredibile per quanto riguarda la grande quantità di prodotti confrontati (non tutti, ma solo una accurata scelta in base a criteri specifici), con la possibilità d'esser messi in ordine per prezzo prestazione o altri criteri personalizzabili.
Possiamo trovare dalla lavatrice alla lampadina, dal monitor di PC alla stampante laser.

Buon shopping ;)

Dagli Usa l'obbligo di rendere pubblici i consumi energetici di edifici del terziario

Dagli Usa l'obbligo di rendere pubblici i consumi energetici di edifici del terziario

Il terziario ha enormi consumi energetici
Questa è una notizia veramente molto Fashion. Dovrebbe essere ripresa anche in Italia!
Se non si misura non si conosce e non si può dire nulla! Questo è il principio da rispettare in tutte le cose. Si tratti di consumo energetico o di territorio o economia e/o finanza. Tutta deve essere misurato in maniera adeguata e coerente.



Edificio terziario a basso consumo energetico con tetto verde: California Academy of Sciences (Renzo Piano) 
Con questa mentalità la gente potrà comprendere, consapevolmente, quale sia il proprio impatto sull'ambiente. Un edifico poco sostenibile verrà così boicottato, a vantaggio di altri green-building, perchè avrà costi sociali futuri maggiori: questa è l'unica realtà finale!
Gli americani si accorgeranno della loro inefficienza energetica, soprattutto se paragonata a livelli e benessere più alti, come qua in Italia. Già perchè qua in Italia si consuma di meno e si vive meglio, negli edifici progettati secondo le normative Dlgs 192/05 e s.m.i. (Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia).


Addio black out, la rete elettrica italiana è sempre più efficiente

Addio black out, la rete elettrica italiana è sempre più efficiente

Le interruzioni di servizio, secondo i dati dell'AEEG, sono decisamente si sono decisamente abbassati rispetto a 11 anni fa.

Il disservizio in black out varia da zona a zona ed è stato calcolato in minuti di disservizio medio annuo per utenza. A nord 10 anni fa sono stati 72 minuti/utente all'anno, nel 2010 sono scesi a 29. Nel mezzogiorno si è passati da 207 minuti/utente all'anno a 63.

In netta diminuzione anche il numero di interruzioni. Nel 2004 la media nazionale era pari a 5,6 interruzioni annue (al nord 3,39, al sud 8,75). Nel 2010, finalmente, si è arrivata ad una media nazionale accettabile 3,87 (al nord 2,33, al sud 6,3).
Insomma congratulazione ed avanti per un continuo miglioramento.