mercoledì 31 ottobre 2012

Monte San Vito: la 3T e il progetto Energy & Environment

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Si conclude con una mostra dei lavori svolti dai ragazzi della scuola di Monte San Vito, il progetto Energy & Environment, che ha visto la collaborazione fra la ditta 3t costruzioni edili e l'istituto scolastico, al fine di far avvicinare i ragazzi delle scuole elementari e medie al mondo delle energie rinnovabili ed al risparmio energetico.

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Intervista a Mario Tozzi su: educazione ambientale nelle scuole

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"Sempre più importante, ormai, è la diffusione di un'adeguata cultura ambientale, a cominciare dai più giovani. Abbiamo chiesto a Mario Tozzi, geologo, ricercatore ed esperto di divulgazione scientifica, cosa possono fare oggi le scuole italiane per trasmettere ai ragazzi i concetti di efficienza e risparmio energetico."

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Il risparmio energetico entra nelle scuole

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Bisogna divulgare il buon esempio!

Le generazioni future hanno il diritto di sapere che il denaro non è al centro della nostra civiltà! Il baricentro deve essere lo sviluppo sostenibile di tutte le tecnologie!

Dalle scuole riporto un esempio virtuoso da seguire.

@IngMirkoPaglia

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domenica 21 ottobre 2012

Contratto di rendimento energetico


Il contratto di rendimento energetico è uno strumento importante del rinnovo di edifici. Nell'ambito di questa forma di acquisto basata sul rendimento i risparmi realizzati grazie a bollette di servizi pubblici e a costi di manutenzione inferiori derivanti dalle misure di efficienza energetica sono utilizzati a copertura parziale o totale dei costi di investimento delle misure. Questo modello è stato provato e si è dimostrato economicamente vantaggioso in vari Stati membri[1]


Il contratto di rendimento energetico è importante per incentivare il rinnovo di edifici pubblici e per migliorare il livello di efficienza energetica di infrastrutture pubbliche quali l'illuminazione stradale[2]. La diffusione dei contratti di rendimento energetico è tuttavia ostacolata in numerosi Stati membri da ambiguità del quadro giuridico e dalla mancanza di dati affidabili sui consumi energetici che permettano di stabilire i valori di riferimento rispetto ai quali è valutato il rendimento. 

tratto da  Piano di efficienza energetica 2011COM(2011) 109 definitivo


[1]               Fra cui Danimarca, Francia e Germania.
[2]               Nel 2005 l'illuminazione stradale ha consumato 36 TWh di elettricità.
                Vedi http://ec.europa.eu/governance/impact/ia_carried_out/docs/ia_2009/sec_2009_0324_en.pdf

Efficienza energetica nella spesa pubblica

Orientare la spesa pubblica verso prodotti, modi di trasporto, edifici, lavori e servizi efficienti sotto il profilo energetico aiuta a ridurre i costi energetici delle autorità pubbliche e migliora il rapporto qualità/prezzo. La Commissione ha sostenuto questa tendenza con i lavori sugli appalti pubblici per un ambiente migliore elaborando criteri in materia di appalti che tengono conto dell'efficienza energetica[1]. Inoltre gli organismi pubblici soggetti alle direttive UE sugli appalti pubblici sono già tenuti a tener conto di criteri di efficienza energetica negli appalti di veicoli[2] o di apparecchiature per ufficio[3]. A partire dal 2019 saranno interessati anche gli edifici nuovi del settore, che dovranno raggiungere un livello di prestazione a energia quasi zero[4]. Per sviluppare questa impostazione su una scala più ampia, la Commissione propone che le autorità pubbliche che acquistano merci (ad esempio, apparecchiature TIC), servizi (ad esempio, energia) e lavori (ad esempio, rinnovo di edifici) applichino sistematicamente norme elevate di efficienza energetica.

tratto da  Piano di efficienza energetica 2011COM(2011) 109 definitivo



[1]               COM(2008) 400: Comunicazione della Commissione — Appalti pubblici per un ambiente migliore.
[2]               Direttiva 2009/33/CE relativa alla promozione di veicoli puliti e a basso consumo energetico nel trasporto su strada. V. inoltre il portale recentemente realizzato "Clean Vehicle", inteso a coadiuvare le autorità pubbliche nell'attuazione della direttiva offrendo loro e agli utenti finali un'analisi comparativa del costo del ciclo di vita dei veicoli esistenti (http://www.cleanvehicle.eu/).
[3]               In base al programma europeo "Energy Star", che obbliga le autorità pubbliche degli Stati membri e le istituzioni UE ad acquistare apparecchiature non meno efficienti sul piano energetico di quanto previsto dall'etichettatura "Energy Star" ((CE) n. 106/2008).
[4]               Direttiva 2010/31/CE sulla prestazione energetica nell'edilizia.

UN NUOVO PIANO PER L'EFFICIENZA ENERGETICA


L'efficienza energetica è al centro della Strategia "Europa 2020" dell'UE per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva[1] e della transizione verso un'economia basata su un uso efficiente delle risorse. L'efficienza energetica[2] rappresenta uno dei modi più efficaci dal punto di vista economico per rafforzare la sicurezza dell'approvvigionamento energetico e ridurre le emissioni di gas a effetto serra e di altri inquinanti. Sotto molti aspetti l'efficienza energetica può essere considerata la maggiore risorsa energetica dell'Europa[3]. Per questo l'Unione si è posta come obiettivo per il 2020 il risparmio del 20% del proprio consumo di energia primaria rispetto alle previsioni[4] e questo obiettivo è stato definito nella comunicazione della Commissione "Energia 2020"[5] come una tappa fondamentale per il conseguimento degli obiettivi dell'UE a lungo termine in materia di energia e di clima.
Sono stati realizzati progressi notevoli per il conseguimento di questo obiettivo, in particolare sui mercati degli apparecchi elettrici e dell'edilizia[6]. Stime recenti della Commissione indicano tuttavia che l'UE potrà raggiungere soltanto la metà dell'obiettivo del 20%[7]. L'UE deve agire ora per poter conseguire il suo obiettivo. Rispondendo all'invito del Consiglio europeo del 4 febbraio 2011, che richiedeva "un'azione decisa per sfruttare il notevole potenziale di maggiori risparmi energetici insito negli edifici, nei trasporti e nei processi di produzione"[8], la Commissione ha pertanto elaborato questo nuovo piano globale di efficienza energetica.

Il piano sarà attuato in conformità ad altre misure adottate nell'ambito dell'iniziativa faro "Un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse[9]" della strategia "Europa 2020", compresa la tabella di marcia verso un'economia a basse emissioni di carbonio nel 2050[10], per garantire coerenza politica, valutare i compromessi tra settori strategici e beneficiare delle potenziali sinergie. Le misure di efficienza energetica saranno attuate nell'ambito del più ampio obiettivo dell'UE in materia di efficienza delle risorse, che comprende un uso più efficiente di tutte le risorse naturali e garantisce norme elevate di protezione ambientale.
Gli effetti congiunti della piena attuazione delle misure esistenti e di quelle nuove trasformeranno la nostra vita quotidiana e potranno generare un risparmio di 1 000 euro all'anno per famiglia[11], potenziare la competitività dell'industria europea, creare fino a 2 milioni di posti di lavoro[12] e ridurre di 740 milioni di tonnellate le emissioni annue di gas a effetto serra[13].


Il maggiore potenziale di risparmio energetico è insito negli edifici. Il piano è incentrato su strumenti atti ad incentivare il processo di ristrutturazione di edifici pubblici e privati e a migliorare il rendimento energetico dei componenti e degli apparecchi in essi utilizzati. Esso promuove il ruolo esemplare del settore pubblico proponendo di accelerare il tasso di rinnovo degli edifici pubblici mediante un obiettivo vincolante e di introdurre criteri di efficienza energetica nella spesa pubblica. Prevede inoltre obblighi per i servizi di pubblica utilità finalizzati a consentire agli utenti di ridurre il loro consumo energetico.
Il settore dei trasporti è al secondo posto per quanto riguarda il potenziale di risparmio energetico. Questo aspetto sarà trattato nel prossimo Libro bianco sui trasporti.
L'efficienza energetica nel settore dell'industria sarà potenziata stabilendo requisiti per le apparecchiature industriali, migliorando le informazioni fornite alle PMI e adottando misure per l'introduzione di audit energetici e di sistemi di gestione dell'energia. Sono inoltre proposti miglioramenti all'efficienza della generazione di elettricità e di calore, in modo da garantire che il piano comprenda misure di efficienza energetica riguardanti l'intera catena di approvvigionamento dell'energia.


Fissare obiettivi di efficienza energetica rappresenta un modo efficace per stimolare l'azione e creare un impulso politico. Con l'attuazione del "semestre europeo" la strategia "Europa 2020" ha istituito un nuovo contesto di governance e strumenti aggiuntivi con cui l'UE può orientare i propri sforzi in materia di efficienza energetica. La Commissione propone pertanto un approccio in due fasi per la fissazione degli obiettivi. Nell'ambito della prima fase gli Stati membri stanno fissando obiettivi e programmi nazionali di efficienza energetica. Questi obiettivi indicativi e gli sforzi dei singoli Stati membri saranno esaminati per valutare la probabilità di conseguire l'obiettivo generale dell'UE e la misura in cui i singoli sforzi rispondono all'obiettivo comune. La Commissione sosterrà gli Stati membri e offrirà loro strumenti per l'elaborazione dei programmi di efficienza energetica, la cui attuazione sorveglierà da vicino tramite il quadro legislativo riveduto e nel contesto del nuovo quadro previsto dalla strategia "Europa 2020". Nel 2013 la Commissione fornirà una valutazione dei risultati ottenuti e stabilirà se i programmi, considerati complessivamente, realizzeranno l'obiettivo europeo del 20%. Se il riesame del 2013 indicherà scarse probabilità di realizzazione dell'obiettivo generale dell'UE, la Commissione avvierà la seconda fase proponendo obiettivi nazionali giuridicamente vincolanti per il 2020. Come nel caso delle energie rinnovabili, sarebbe allora necessario tener conto dei punti di partenza dei singoli Stati membri, della loro prestazione economica e delle misure adottate in uno stadio precoce nel settore.

Il presente piano si fonda sui contributi del Parlamento europeo, in particolare la recente relazione di iniziativa sull'efficienza energetica[14], e di numerose parti interessate nonché sull'esperienza acquisita con il piano d'azione 2006 per l'efficienza energetica. Secondo le stime della Commissione, le misure già attuate unitamente a quelle nuove illustrate nel presente piano dovrebbero assicurare la piena realizzazione dell'obiettivo del 20%. Il principio fondamentale del presente piano è proporre rigorose misure vincolanti senza imporre obiettivi nazionali vincolanti.
Il successo dell'Unione nell'attuazione del presente piano dipenderà dalla stretta collaborazione tra le istituzioni UE, gli Stati membri e le parti interessate. La Commissione conta sulla partecipazione e sull'impegno di tutte le parti interessate a questo ambizioso progetto.



[1]               COM(2010) 2020.
[2]               Tecnicamente per "efficienza energetica" si intende l'utilizzo di meno energia mantenendo un livello equivalente di attività o servizio economici; "risparmio energetico" è un concetto più ampio che comprende anche la riduzione del consumo mediante cambiamenti di comportamento o una diminuzione dell'attività economica. In pratica i due concetti sono difficili da distinguere e, come nella presente Comunicazione, i termini sono spesso usati in modo intercambiabile.
[3]               I "negajoules" rappresentano il mancato consumo di energia grazie a una migliore efficienza energetica. Ad esempio, il miglioramento del 13% nell'efficienza energetica dei consumatori finali registrato nell'UE-27 tra il 1996 e il 2007 era equivalente a un risparmio energetico di circa 160 Mtep all'anno (Overall Energy Efficiency Trends and Policies in the EU27 — ADEME 2009).
[4]               7224/1/07 REV 1. Conclusioni della Presidenza del Consiglio europeo dell'8/9 marzo 2007. Questo obiettivo si traduce in un risparmio di 368 milioni di tonnellate di equivalente petrolio (Mtep) di energia primaria (consumo interno lordo detratti gli impieghi non energetici) entro il 2020 a fronte del consumo previsto per quell'anno di 1842 Mtep. Tale obiettivo è stato riconfermato dal Consiglio europeo del giugno 2010 (17/6/2010 n. EUCO 13/10).
[5]               COM(2010) 639.
[6]               Tali progressi sono stati realizzati nell'ambito del Piano d'azione 2006 per l'efficienza energetica (COM(2006) 545) e sono valutati nel documento di lavoro dei servizi della Commissione che lo accompagna SEC (2011) 275.
[7]               Sulla base delle stime più recenti della Commissione e tenendo conto delle misure di efficienza energetica attuate fino a dicembre 2009.
[8]               Conclusioni del Consiglio europeo del 4/2/2011, n. EUCO 2/11.
[9]               COM(2011) 21.
[10]             COM(2011) 112.
[11]             COM(2008) 772: Comunicazione della Commissione — Efficienza energetica: conseguire l'obiettivo del 20%.
[12]             Stime basate sui dati del settore dell'edilizia. V. doc. SEC(2011) 277: Valutazione d'impatto che accompagna il piano di efficienza energetica.
[13]             V. doc. SEC(2011) 277: Valutazione d'impatto che accompagna il piano di efficienza energetica.
[14]             2010/2107 (INI): relazione di iniziativa del Parlamento europeo sulla revisione del piano d'azione per l'efficienza energetica.

SETTORE PUBBLICO: L'ESEMPIO DA SEGUIRE

L'edilizia deve evolversi in nuove forme e soluzioni per diminuire i consumi energetici.

La spesa pubblica è pari al 17%[1] del PIL dell'UE. Gli edifici di proprietà pubblica o occupati da servizi pubblici rappresentano circa il 12% per superficie del patrimonio edilizio dell'UE[2]. È fondamentale riservare una maggiore attenzione all'efficienza energetica nel settore pubblico, attenzione che si estenda agli acquisti pubblici e al rinnovo di edifici pubblici e incoraggi un'elevata prestazione nelle città e nelle comunità. Il settore pubblico può creare nuovi mercati per tecnologie, servizi e modelli commerciali efficienti sotto il profilo energetico. Gli Stati membri devono riformare le sovvenzioni che promuovono il consumo energetico, ad esempio riorientandole su misure intese a migliorare l'efficienza energetica e a lottare contro la povertà energetica.

tratto da  Piano di efficienza energetica 2011COM(2011) 109 definitivo


[1]              V. doc. SEC(2011) 277: Valutazione d'impatto che accompagna il piano di efficienza energetica.
[2]               Ecorys, Ecofys and BioIntelligence (2010): Study to Support the Impact Assessment for the EU Energy Saving Action Plan. La stima è basata sull'ipotesi di 5 m² di edifici pubblici per cittadino, risultando in una superficie al suolo totale degli edifici pubblici nell'UE pari a 2,5 miliardi di m² (esclusi gli alloggi sociali). La superficie al suolo complessiva è di 21 miliardi di m².